BILANCIO SOCIALE

PARERE FAVOREVOLE PER LE LINEE GUIDA PER IL BILANCIO SOCIALE DEGLI ETS

 

La Cabina di regia per l’attuazione della riforma del Terzo settore (istituita presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri), nel corso dell’adunanza del 7 marzo 2019 ha espresso parere favorevole alla bozza del decreto attuativo sulle linee guida per la redazione del bilancio sociale per gli Enti del Terzo Settore (ETS). Il parere costituisce un passo indispensabile per l’adozione definitiva delle linee guida da parte del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.

Ricordiamo infatti che il bilancio sociale per gli enti del terzo settore è reso obbligatorio dal DLgs 112/2017 per le imprese sociali (e quindi anche per tutte le cooperative sociali) e dal DLgs 117/2017 per gli altri Enti del Terzo Settore; solo per questi ultimi, l’obbligatorietà scatta al superamento della soglia di 1 milione di euro di entrate comunque denominate (art. 14 DLgs 117/2017).

Il bilancio sociale (che può assumere anche definizioni diverse quali ad esempio bilancio integrato, bilancio di sostenibilità, relazione di impatto, rendicontazione non finanziaria …) è inteso quale strumento di rendicontazione delle responsabilità, dei comportamenti e dei risultati sociali, ambientali ed economici delle attività svolte dall’organizzazione, ed offre una serie di dati non ottenibili attraverso la sola informazione economica contenuta nel rendiconto economico e patrimoniale d’esercizio.

Ricordiamo inoltre che rendicontazioni analoghe al bilancio sociale sono previste dall’ordinamento giuridico nazionale a carico di altre tipologie di imprese:

·       il DL 254/2016 introduce per le imprese di interesse pubblico l’obbligo di redazione e pubblicazione, insieme al bilancio di esercizio, della c.d. Dichiarazione non Finanziaria (DNF), che riguarda aspetti ambientali, sociali, quelli attinenti al personale, al rispetto dei diritti umani e alla lotta contro la corruzione attiva e passiva;

·       Le Società Benefit, introdotte nell’ordinamento italiano nel 2015, sono obbligate ad includere nello statuto sociale determinate clausole che le obblighino a conseguire lo “scopo sociale” accanto allo scopo di conseguire utili, a redigere il bilancio sociale (qui definito Relazione di Impatto) insieme a quello di esercizio e a nominare un soggetto responsabile del conseguimento degli obiettivi di sostenibilità, che devono essere stabiliti anno dopo anno nella Relazione di Impatto ed il cui conseguimento deve essere costantemente monitorato.

·       Sono obbligate alla rendicontazione sociale anche le SIAVS (start-up innovative a vocazione sociale).

  

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